Festino di Santa Rosalia Patrona di Palermo

Ogni città del mondo che abbia una storia sufficientemente antica e travagliata ha da sempre affidato sorti e speranze ad un Santo protettore, in onore del quale organizzare annualmente festeggiamenti sontuosi con richiami alle tradizioni e al folklore. Nella città di Palermo tutto questo si concretizza il 15 luglio nel Festino, la celebrazione della Patrona Santa Rosalia, vergine eremita alla quale si attribuisce il miracolo della fine della peste nel 1624.

Il primo Festino venne celebrato nel 1625, si tratta quindi di un rito molto antico entrato a pieno titolo nel novero delle tradizioni palermitane. Già nei primi giorni del mese di luglio di ogni anno iniziano i lavori, le celebrazioni e le attività legate alla festa patronale. Per i palermitani, ma anche per i turisti che raggiungono appositamente il capoluogo siciliano, questo periodo è quanto mai ricco di iniziative culturali, religiose e artistiche. Un susseguirsi di mostre, rappresentazioni e spettacoli ravviva il centro storico di Palermo in attesa che arrivi il 14 luglio, giornata clou della festa.

La cosiddetta vigilia del Festino è una delle giornate che i palermitani attendono con maggior entusiasmo e trepidazione, lo dimostra infatti la fiumara di gente che già dalle prime ore del pomeriggio affolla vivacemente le antiche strade del centro storico. Da qualche decennio la processione del 14 luglio è stata abilmente tramutata in una vera e propria rappresentazione teatrale, accrescendo in maniera esponenziale la popolarità dell’evento e di conseguenza la partecipazione del pubblico.

Durante la processione, fatta al seguito di un imponente carro trionfale, si ripercorre la miracolosa processione delle reliquie di Santa Rosalia del 1624, al cui passaggio la peste svaniva. La processione parte dal piano del Palazzo Reale (Palazzo dei Normanni), attraversa corso Vittorio Emanuele o Cassaro, quella che fu nei secoli scorsi la strada principale di Palermo, fino alla monumentale Porta Felice e per essa sfocia infine al Foro Italico, la suggestiva passeggiata sul Golfo di Palermo.

Giunta nel grande viale che costeggia il mare la processione termina e si da il via all’evento più atteso del Festino, un colossale gioco pirotecnico che nelle edizioni più ricche è durato oltre un’ora. I colori accesi, i giochi di luce e i terribili boati mandano letteralmente in visibilio il pubblico del festino. Tradizionalmente si assiste ai giochi pirotecnici gustando degli stuzzichini tipici del periodo; il viale del Foro Italico è infatti costellato da bancarelle variopinte nelle quali è possibile trovare ogni sorta di goloseria; tipici del Festino sono i “babbaluci” (lumache lesse), “calia e simenza” (ceci tostati e semi di zucca) e il succoso “muluni” (anguria).

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